venerdì 13 giugno 2008

GIOVANI E SPORT

Lo sport è sempre stato proposto come valida soluzione, ma purtroppo, con il passare del tempo, ha perso questa capacità per il fatto che nella scala dei valori è stato messo al primissimo posto il risultato.
Spesso oggi non si fa più sport per sfogarsi, per sentirsi vivi ed in forma; avendo esasperato la competizione tutto diventa lecito per raggiungere l'affermazione e spesso barando anche con se stessi. La ricerca del proprio limite viene falsata da artifici innaturali. Fare sport è oggi troppo impegnativo, per farne parte, devi impegnarti in modo totalitario, spesso sottoponendoti a forti stress fisici e psichici.
Questo porta tanti ragazzi ad allontanarsi dallo sport attivo relegandosi nelle curve degli stadi dove sfogare, a volte in modo incivile, la loro esuberanza.
Voler fermare il fenomeno della violenza nel calcio con restrizioni e condanne è solo un palliativo. Importante è capire la voglia di ideali insita nei ragazzi Concetto base è che l'ultrà del calcio usa comportamenti delittuosi non per beneficio economico personale, ma motivato dalla “fede” verso una maglia ed un vessillo calcistico; questo è un “ideale”, assurdo, vacuo, infantile, ma sempre un ideale.
L' ideale è quello che portò tanti giovani ad indossare la camicia nera del fascismo, che ha portato i loro figli in piazza nel momento della contestazione giovanile e che ha armato la mano dei brigatisti negli anni di piombo.
E' quindi insito nelle giovani generazioni la necessità di credere in qualche cosa.
La giovane età è foriera anche di voglia di trasgressione che dà quel senso di fare qualcosa di unico, originale e personale, andando contro le regole stabilite.
I giovani di oggi sono passivi nei confronti della vita; aspettano che siano le situazioni a gestire il loro futuro e preferiscono vantaggi immediati che non investire nel futuro.Sono ubriachi di libertà, non sono in grado di capire quali sono i limiti, tutto è permesso nulla è vietato. Non avendone coscienza, non sono in grado di accettare e capire le restrizioni; ogni regola diventa un sopruso e non viene letta come necessaria per una giusta convivenza.

Nessun commento: