mercoledì 21 maggio 2008

I COLORI DELLA SABBIA


Chi non è mai entrato in un deserto lo immagina come una grande distesa di sabbia tutta uguale. In realtà non è così. Nessuno dei 6 deserti che ho attraversato a piedi è simile agli altri e le sabbie si differenziano sia nella consistenza che nel colore. Si passa dal giallo ocra del Kalahari al rosso mattone del Simpson, al rosa del Tenerè e dell' Akakus, al grigio dorato del Taklimakan. Il Salar de Uyuni, essendo composto solo di sale, ovviamente non viene considerato da questo punto di vista. Spesso capita che nello stesso deserto si trovino diversi tipi di sabbia con sfumature totalmente diverse a seconda del materiale dal quale hanno avuto origine. Ecco allora che accanto alle rocce, come nel caso dell'Akakus, diventa molto più scura, mentre in altri deserti, la presenza di sale o di altri minerali la colorano di toni chiari che arrivano quasi al bianco. Al termine della traversata del Simpson Desert in Australia, gli aborigeni mi avevano regalato una bottiglia con la sabbia raccolta in zone diverse che conservo gelosamente e che contiene almeno cinque colori: dal beige chiarissimo al rosso scuro.
Tutte le mie sabbie le conservo in barattoli di vetro allineati l'uno accanto all'altro e le differenze saltano subito all'occhio. Mi basta guardarle per risvegliare subito i ricordi.

1 commento:

Roberto Tramarin ha detto...

Ciao carla,
sono un collezionista di sabbie, il tuo racconto mi ha fatto rivivere bei momenti e fatto sognare di poter ripercorrere le via che racconti che ancora non ho potuto visitare.