Sono appena tornata dalla Sicilia: per motivi di lavoro ero a Catania, città che non vedevo da qualche anno e mai d'inverno. Ricordavo il vecchio aeroporto, simile a tanti altri, datati ed obsoleti, e invece mi sono trovata a sorpresa in una struttura modernissima ed efficiente. Milano è a solo due ore di aereo, ma l'atmosfera di questa città del sud sembra lontana anni luce. Fantastica come sempre l'accoglienza da parte dei catanesi: il loro calore e la simpatia sono contagiosi ed in poche ore ho ritrovato il piacere di rapporti umani spontanei e sinceri con persone mai viste e conosciute. Con dispiacere pensavo alla mia città, Milano che tanto amo ma che ha perso il fascino di un tempo, dove le giornate sono fatte di corse continue nelle quali non si trova il tempo di fermarsi per due chiacchiere con gli amici, dove il clima non permette in inverno di sedersi all'aperto senza rischiare un raffreddore e dove il termine "estraneo" comprende tutti coloro che non sono parte della nostra famiglia o della ristretta cerchia di conoscenze, sono presenze quasi trasparenti che non esistono. Una domanda sorge spontanea: è questo il prezzo da pagare per vivere in una grande metropoli? Qualunque sia la risposta, prendiamo tempo per una riflessione: è possibile che non si riesca trovare un compromesso tra i due estremi? Sicuramente il clima influisce sul carattere degli individui, però se tutti insieme decidiamo di impegnarci per rendere più leggere le nostre giornate, non ci saranno nuvole o pioggia a decidere per noi. E scopriremo che il sole può anche essere dentro il nostro cuore.
mercoledì 5 dicembre 2007
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