Chi vive nelle grandi città, soprattutto a Milano, sa che dalla mattina alla sera si è costretti a correre. Il ritmo di questa metropoli è diventato impressionante e coinvolge chiunque vi arrivi. Impossibile andare piano, si rischia di essere travolti dagli altri e allora nostro malgrado, via di corsa! Proviamo invece a ritrovare i nostri ritmi naturali, è un esercizio che dovremmo fare almeno per qualche minuto ogni giorno. Si incomincia con il rallentare il passo, ovviamente spostandoci di lato per non intralciare quelli che continuano a correre e si alzano gli occhi verso l'alto. Osserviamo il cielo per qualche istante, sarà una sorpresa scoprire che ci sono degli uccelli che stanno volando! poi lasciamo vagare lo sguardo per scoprire cosa abbiamo intorno: vedremo tanti vasi di piante alcune ancora fiorite sui davanzali delle finestre e alberi dove non pensavamo di trovare altro che cemento. Guardiamo poi le persone: sembrano tutti imbronciati, arrabbiati, però se incrociamo uno sguardo ed accenniamo un sorriso quasi per incanto vedremo i lineamenti distendersi per un attimo, come nei racconti di fiabe, quando basta girare un interruttore per dare vita ai pupazzi inanimati. Liberiamo la mente dai pensieri che ci accompagnano e usciamo dal nostro mondo per osservare quello intorno a noi. Imponiamoci di non guardare l'orologio durante il nostro esercizio e regaliamoci una passeggiata camminando e respirando lentamente: sentiremo il cuore e la testa leggeri ed un senso di benessere pervaderci il corpo. E' un segreto che mi hanno insegnato i nomadi del deserto e che vi regalo: aiuterà anche voi a vivere con maggiore serenità.
venerdì 16 novembre 2007
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1 commento:
Quanto è vero!!!
Manco a farlo apposta, ho vissuto questo tuo/loro consiglio la sera stessa che sono venuta alla presentazione del tuo secondo libro: un pomeriggio piovigginoso, una Milano che rincasava mesta, io a passo calmo, cuffiette e musica nelle orecchie, occhi a scrutare palazzi ed altri occhi, a guardare come se fosse la prima volta una Milano che mi sembrava, così, più bella, più umana, più fragile, più vera.
E' stata una delle più belle serate della mia vita.
Grazie, Carla. Per tutte le emozioni che mi hai saputo trasmettere e che mi son rimaste dentro!
Maria
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